RESPONSABILITA' DEL COMANDO

Sulle navi si organizza un servizio di guardia, suddividendo i vari compiti di comando, pilotaggio, controllo della strumentazione di navigazione e avvistamento tra diverse persone. Invece, su un natante, tutto confluisce in genere su un’unica persona.

Normalmente la persona al timone di un natante oltre che della condotta della barca è responsabile anche del comando dell’unità. Ciò non implica tuttavia né la proprietà del mezzo, cioè il proprietario può essere persona diversa, presente o meno a bordo, né il possesso di abilitazione alla navigazione entro le 6 miglia, se la motorizzazione è inferiore a 40.8 HP.

Invece, quando la potenza supera i 40.8 HP, è obbligatorio che sul natante sia presente una persona con patente, cioè in possesso di abilitazione alla navigazione entro le 6 miglia (sia essa il proprietario o meno), che, a tutti gli effetti, è responsabile della condotta dell’unità. E ciò pure se al timone vi è un’altra persona senza patente, che viene considerata sotto il suo controllo.

La responsabilità del comando comporta diritti, come l’obbedienza delle persone a bordo agli ordini impartiti, e doveri, come dover rispondere penalmente e civilmente di eventuali errori o mancanze.

Nel caso però che la persona al comando non sia il proprietario del natante, quest’ultimo sarà chiamato sempre a rispondere in sede civile dei danni a persone e cose di terzi qualora il primo risultasse insolvente, in base al cosiddetto diritto di rivalsa.

A parte i danni che derivano da collisioni, richiamiamo l’attenzione dei diportisti sui danni che possono essere provocati semplicemente dal moto ondoso causato dalla loro barca in navigazione. Molte sono le sentenze in proposito, relative a danni causati a unità all’ormeggio in porto oppure all’ancora in rada o in pesca o comunque in navigazione o ferme in mare, specie se più piccole.

È bene ricordarsi di ciò quando si naviga a più di 3 nodi in porto o si passa a grande velocità a ridosso di altri scafi in mare aperto.

Inoltre, per il pericolo che possono costituire per sé e per gli altri, è opportuno non consentire l’uso della barca a ragazzi o persone inesperte, senza che siano sotto il controllo di qualcuno competente.

Non è stabilita un’età minima per condurre un natante a remi entro un miglio dalla costa, mentre se ci si allontana di più sono richiesti 14 anni. Sempre 14 anni sono richiesti per le derive e piccole barche a vela con superficie velica inferiore a m 4 che navigano oltre un miglio dalla costa. Quando c’è un motore, anche se ausiliario, l’età sale a 16. Infine occorrono 18 anni per prendere la patente nautica e, quindi, condurre natanti con motorizzazione maggiore di 40.8 HP o imbarcazioni.

CATEGORIE DEI NATANTI

● le unità da diporto cosiddette "da spiaggia" che possono essere a remi, ma anche a pedali, nonché gli scooter d’acqua, le derive veliche con non più di mq 4 di superficie velica e le tavole a vela

● le unità a motore con una lunghezza massima di m 7,50 fuori tutto, per le quali, contrariamente al passato, non è previsto alcun limite di motorizzazione, ma con, al momento, l’obbligo della patente qualora il motore eroghi una potenza effettiva superiore a 40.8 HP

● le unità a vela, anche se con motore ausiliario, di lunghezza massima fuori tutto di m 10,00.

● i motovelieri di lunghezza massima fuori tutto di m 10,00.

(Nella lunghezza fuori tutto non sono comprese le appendici, come delfiniere, bompresso, piattaforme poppiere e similari)

DISTANZE DI NAVIGAZIONE

In funzione della categoria di appartenenza i natanti possono navigare a una distanza dalla costa minore o maggiore. Tali limiti, in base al nuovo Regolamento di sicurezza sono tre: i natanti da spiaggia in genere hanno una disciplina tale da non potersi allontanare più di 300 metri dalla riva; le imbarcazioni a remi tipo lancia, gozzo e altri scafi tradizionali un tempo tipici della piccola pesca professionale nonché gli aquascooter, le piccole derive e le tavole a vela non possono allontanarsi più di 1 miglio; tutti gli altri a non più di 6 miglia.Per tutti, ma in particolare per gli aquascooter, è bene consultare le ordinanze degli uffici marittimi, che possono ridurre o ampliare tale limite in funzione di condizioni o esigenze locali.

DOTAZIONI DI BORDO

Fino a 300 metri dalla costa i natatnti non hanno obblico di alcuna dotazione di sicurezza

Fino a 1 miglio i natanti autorizzati devono essere dotati di una cintura di salvataggio per ogni persona a bordo e di una boetta fumogena

Fino a 6/12 miglia: zattera di salvataggio, giubbotto di salvataggio 150N (per ogni persona a bordo), salvagente anulare, una boetta luminosa con cima, sessola, ancora ad ombrello con cima, kit segnali di soccorso entro 6/12 miglia, fanali regolamentari, apparecchio di segnalazione sonora (tromba - fischietto), bussola, VHF, pompa di svuotamento, estintori. 

Le unità a vela devono avere a bordo un cono nero di segnalazione che va mostrato con il vertice in basso quando procedono contemporaneamente a vela e a motore

I DOCUMENTI

- Carta d'identità

- Patente nautica (per imbarcazioni con motore di potenza superiore ai 40.8 HP)

- Certificato d'uso motore

- Assicurazione

- Certificato di omologazione e dichiarazione di conformità

- VHF

- Radio-TV

- Tassa di stazionamento

- Sanatoria motori depotenziati